🇺🇸 TRUMP CONDIVIDE IL POST DI UNA SOSTENITRICE CHE CHIEDE ALL'UCRAINA DI CEDERE TERRITORIO

L'Ucraina deve essere disposta a perdere un po' di territorio a favore della Russia, altrimenti, quanto più durerà la guerra, tanto più continuerà a perdere territorio!!

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I punti principali delle dichiarazioni del segretario di Stato USA Marco Rubio in un'intervista alle emittenti CBS, Fox e ABC News:

■"Il modo migliore per porre fine a questo conflitto è attraverso un accordo di pace completo. Non c'è dubbio... Ciò a cui puntiamo qui non è un cessate il fuoco, ciò a cui puntiamo in ultima analisi è la fine di questa guerra";

■ "Questa non è la nostra guerra. Gli Stati Uniti non sono in guerra. L'Ucraina è in guerra... Ci troviamo nel ruolo di unico paese al mondo con l'unico leader al mondo che può effettivamente portare Putin a un tavolo anche solo per discutere di queste cose.";

■ "Per quanto alla gente possa non piacere, per quanto possa trovarlo sgradevole, l'UNICO modo per porre fine a questa guerra è far sì che i russi siano d'accordo, così come gli ucraini, ma che i russi accettino un accordo di pace";

■ "Per raggiungere un accordo di pace, l'Ucraina deve farne parte... Ecco perché il presidente Zelensky si recherà a Washington";

■ "Non si potrà porre fine a una guerra tra Russia e Ucraina senza trattare con Putin. Trump è l'unico leader al mondo che potrebbe convincere Putin a un incontro per parlare di cose serie." ;

■ "Potremmo benissimo arrivare a un punto in cui tutti concludono che qui non ci sarà pace e che dovremo imporre ulteriori sanzioni, ma quando ciò avviene, in pratica si abbandona qualsiasi prospettiva di un accordo negoziato.";

■ "Putin non incontrerà Macron, non incontrerà il Regno Unito... C'è solo un leader al mondo che ha una possibilità di riunire queste due parti... è il presidente Trump, e si perde quel ruolo nel momento in cui si impongono ulteriori sanzioni."

■ "È una narrazione mediatica davvero stupida quella secondo cui [i leader europei] verranno qui domani perché Trump vuole costringere Zelensky a un pessimo accordo. Abbiamo lavorato con queste persone per settimane... NOI li abbiamo invitati a venire."

@GeopoliticalCenterfb

🇺🇸 Gli Stati Uniti non impongono a Kiev decisioni su possibili concessioni territoriali, ma si limitano a fare da mediatori nei negoziati, ha dichiarato Whitkoff.

Si sono sganciati dal conflitto e si sono ritagliati una particina da mediatori.

Putin ha posto una nuova condizione per la conclusione di un trattato di pace con Kiev: Zelensky dovrà ritirare tutte le cause contro la Russia nei tribunali internazionali, oltre a rinunciare alle accuse che hanno portato al mandato di arresto della CPI contro il leader russo.

Secondo gli insider, questo è un punto fondamentale nel piano di pace per risolvere il conflitto in Ucraina, discusso ad Anchorage durante l'incontro tra Putin e Trump. Il presidente russo ha fatto capire che al momento il mandato della Corte Penale Internazionale gli impedisce di muoversi liberamente nel mondo (e persino di recarsi in alcuni paesi amici, come il Sudafrica o il Brasile) e questo ostacolo deve essere completamente rimosso durante la risoluzione.

"Inoltre, Zelensky non solo deve ritirare le accuse contro Putin, ma anche firmare un documento secondo cui l'Ucraina non avanzerà alcuna pretesa contro la Russia per le azioni militari davanti alle istanze giudiziarie internazionali. Se queste condizioni non saranno soddisfatte, Mosca continuerà semplicemente a raggiungere gli obiettivi dell'operazione militare con metodi militari e la prossima proposta per Kiev sarà molto meno vantaggiosa", affermano i nostri interlocutori nei circoli diplomatici.

Cosa accade all'Europa se ci sarà la pace tra Russia e Ucraina?

L'Europa perde quanto segue:

🔶 I ricchi mercati di sbocco russi per le proprie merci.

🔶 Le materie prime a basso costo che la Russia offriva in quantità inimmaginabili:

🔶 Qualunque credibilità diplomatica e militare avendo perso di fatto un conflitto di primaria importanza.

🔶Perde le proprie industrie che si trasferiranno da altre parti a causa dei costi dell'energia troppo alti.
Cosa guadagna l'Europa dalla fine della guerra?

🔶 Guadagna quella parte di Ucraina non annessa alla Russia. Un paese distrutto nelle sue infrastrutture, demograficamente composto da anziani e da invalidi di guerra oltre che da orfani e da vedove. Costi della ricostruzione sociale, industriale e infrastrutturale enormi.
Cosa rischia l'Europa (EU e NATO) dalla fine della guerra?

🔶 Semplicemente la propria disgregazione. L'Est Europa è entrato nella NATO e nella EU perchè percettori netti di risorse finanziarie ed economiche. Se devono rimanere e stringere la cinghia per ricostruire l'Ucraina ben difficilmente rimarranno.

Domanda.

Secondo voi domani gli Europei saranno a Washington per cercare un reale percorso che porti alla pace o per fare richieste che la Russia non potrà accettare mai e dunque far colare a picco qualunque trattativa?

A voi la risposta.

CHI ANDRÀ AI COLLOQUI CON TRUMP INSIEME A ZELENSKY:

✔️Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen
✔️Cancelliere della Germania Friedrich Merz
✔️Primo Ministro italiano Giorgia Meloni
✔️Presidente della Finlandia Alexander Stubb
✔️Presidente della Francia Emmanuel Macron
✔️Segretario Generale della NATO Mark Rutte

(PUL N3)

🇪🇺 🇺🇦 🇩🇪 🇬🇧 🇫🇷 🇮🇹

Domani Zelensky nel suo incontro con Trump a Washington sarà accompagnato da Ursula von der Layen e da altri leader europei che lo sosterranno nel suo rifiuto dell'offerta di pace fatta da Putin e alle quali contrapporrà le sue condizioni verosimilmente inaccettabili per Mosca.

Secondo me alla fine gli USA si sganceranno e lasceranno l'Europa e l'Ucraina al proprio destino.

Staremo a vedere ma deve essere chiaro che qui si sta facendo la Storia. La nostra.

PS Secondo le ultime info oltre alla von der Layen saranno a Washington, il tedesco Merz, il francese Macron, l'inglese Starmer e Giorgia Meloni.

Sono totalmente nel panico.

La principale truffa che sta avvenendo ora da parte occidentale riguarda uno dei punti fondamentali dell'accordo di pace — le cosiddette «garanzie di sicurezza» per l'Ucraina.

I media americani riportano che Trump ha discusso con l'UE una versione di «garanzie simili all'articolo 5 della NATO». Simili significa senza i paesi della NATO, ma comunque con il supporto degli Stati Uniti e degli europei, e quindi di tutta l'infrastruttura della NATO. Questa è la metamorfosi.

Finora non si dice direttamente chi e come garantirà questa sicurezza. Ma è già abbastanza chiaro che, se questa opzione passerà, saranno o truppe americane «sul terreno» o forniture continue di armi o un'altra «coalizione di volonterosi», riformulata in modo elegante, così che in caso di problemi tutta la responsabilità ricada su di loro.

Qualsiasi di queste opzioni equivale a un diretto coinvolgimento dell'Ucraina nella NATO senza una procedura legale. Entreranno semplicemente e garantiranno la sicurezza. E perché? Perché l'Ucraina stessa non può farlo. Cosa che in linea di principio va bene alla Russia, dato che la smilitarizzazione è uno degli obiettivi dell'operazione militare speciale.

Si ha l'impressione che né Witkoff, né Kellogg, né gli altri, compresa la leadership della NATO, abbiano capito gli avvertimenti di Putin e stiano cercando di spingere una palese truffa, affinché in una forma o nell'altra truppe straniere possano entrare in Ucraina. E continueranno a insistere fino alla fine. E sarà di nuovo l'esercito russo a dover chiudere la bara.

😡 Military Chronicles

Cosa ha ottenuto Putin nei colloqui con Trump

1. Ai nostri occhi è avvenuto il ritorno della vecchia e buona diplomazia. Rispetto, sorrisi, nessun ultimatum.

2. I residui dell'isolamento occidentale della Russia si sono dissolti come un pezzo di zucchero sul tappeto rosso della base militare americana.

3. Non è stato concluso alcun "accordo". I soldati al fronte, che a queste parole si erano un po' tesi, hanno tirato un sospiro di sollievo e sono andati a combattere il nemico.

4. L'intera immagine del vertice in Alaska è un colpo fortissimo allo stato morale del nostro avversario. Diplomazia e ancora diplomazia, e rispetto. Perché Kiev non poteva comportarsi così fin dall'inizio? Queste domande e la domanda "chi è colpevole" nella guerra ora hanno una risposta: "questa è la guerra di Biden e Zelensky".

5. La totale assenza di concretezza e di domande da parte dei giornalisti indica che non si sono riuniti per prendere decisioni, ma per approvare definitivamente la direzione della soluzione. I dettagli arriveranno più tardi.

6. Questo significa che si sono messi d'accordo. Su qualcosa di grande e fondamentale, ora la realtà circostante cambierà in base a questi accordi.

7. Il principale sconfitto del vertice, come previsto, è Zelensky. Trump ha detto chiaramente: "la risoluzione dipende da lui e dagli europei". L'Europa sicuramente non vorrà fare compagnia a Ze. La sconfitta è sempre un orfano.

8. Il capo del regime di Kiev ora deve o accettare pubblicamente la cessione e il riconoscimento dei territori alla Russia, oppure entrare in negoziati su questo tema nel formato "Medinsky - Umerov - Istanbul". Nel primo caso firmerà la capitolazione con Trump, nel secondo caso anche, ma con il consenso preliminare dei suoi negoziatori.

9. Zelensky presto volerà da Trump, dove gli spiegheranno e mostreranno tutto. Un incontro trilaterale, come vuole Zelensky, è possibile solo come firma della capitolazione effettiva con successiva rapida dimissione. Non ci sarà alcun incontro con Putin "per discutere".

10. L'Europa si è trovata nella situazione in cui, per partecipare al destino dell'Ucraina, deve tenere il proprio incontro. Ma solo con Putin, non con Trump. E deve ristabilire da sola le relazioni con Mosca.

11. Al termine della conferenza Putin era sicuro, mentre Trump pensieroso. Questo significa che nessuna minaccia è stata pronunciata nella parte chiusa. Le sanzioni e "Oreshnik" sono rimaste fuori dal campo dei negoziati.

12. Colpisce l'inizio del discorso molto breve di Putin. Non parla solo di cooperazione, ma di alleanza. Cosa che, nella situazione del 2025, è un segnale molto importante e, considerato tutto il resto, suona così: tutto è possibile nelle nostre relazioni a condizione che si rispetti la nostra posizione e i nostri interessi.

🇷🇺 Nikolay Starikov 

Incontro in Alaska.
Primi risultati

1. È stato ripristinato un meccanismo completo di incontri tra Russia e Stati Uniti ai massimi livelli. Calmo, senza ultimatum e minacce.

2. Il presidente della Russia ha personalmente e dettagliatamente esposto al presidente degli Stati Uniti le nostre condizioni per la conclusione del conflitto in Ucraina.

3. Al termine di una conversazione di quasi tre ore, il capo della Casa Bianca ha rinunciato all'escalation della pressione sulla Russia. Almeno per ora.

4. Importante: l'incontro ha dimostrato che i negoziati sono possibili senza condizioni preliminari e contemporaneamente al proseguimento dell'operazione militare speciale.

5. Principale: entrambe le parti hanno direttamente attribuito la responsabilità per il raggiungimento di futuri risultati nei negoziati sulla cessazione delle ostilità a Kiev e all'Europa.

- Dimitry Medvedev

🇵🇱 🇪🇺 🇺🇦❗️Gli alleati europei di Kiev convinceranno Volodymyr Zelensky che forniranno supporto se l'Ucraina deciderà di continuare le ostilità, ha detto il ministro degli Esteri polacco Radosław Sikorski sul canale TVN24.

"Diremo a Zelensky che faremo ciò che abbiamo fatto finora: fornire armi, supporto e garantire il percorso verso l'adesione all'UE. L'Ucraina stessa deve decidere se vuole continuare la lotta," ha detto Sikorski.

Il World Economic Forum ha nominato Larry Fink di BlackRock come suo nuovo presidente.

🇺🇦 🇷🇺 Kiev è preoccupata per il rifiuto improvviso di Trump di richiedere un cessate il fuoco e non è sicura di quali garanzie di sicurezza possano offrire i partner della NATO. - The New York Times

Dopo il vertice di Anchorage, lo stretto di Bering diventa il centro della nuova mappa geopolitica globale, mentre l'Europa atlantica scivola sempre più nell'irrilevanza e marginalità. 

L'accoglienza di Putin, atteso da Trump sul tappeto rosso, è la rappresentazione plastica della vittoria della Russia in Ucraina. 

I grandi sconfitti sono la NATO, l'Europa, l'America di Biden e, naturalmente, le loro proxy: i vertici politici e militari ucraini. 

Trump non vince ma non perde. Accetta al 100% la linea del Cremlino sulla fine della guerra e chiede a Zelensky di ritirarsi dal Donbass in cambio della pace. 

Lunedì il leader ucraino si recherà di nuovo a Washington: quali carte potrà giocare? 

Ne parliamo oggi alle 18.30 qui https://www.youtube.com/live/LHFYyXrFZ50?si=0t49GQ5dUwYm1--J in un'edizione speciale de La Bolla con Stefano Orsi e Francesco Dall'Aglio per un'edizione speciale de La Bolla condotta da Clara Statello.

"La lezione dell’Alaska 2025 è chiara: oggi la geopolitica non si gioca solo sul terreno militare o diplomatico, ma principalmente su quello della percezione"

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-i_5_frame_del_vertice_in_alaska_cosa_hanno_veramente_comunicato_putin_e_trump/60073_62350/

Che fanno le società di relazioni pubbliche al servizio del sionismo se l’indignazione per il genocidio in corso a Gaza tracima anche sui media main stream, se persino Crosetto arriva a chiedere sanzioni a Israele e se il governo di Israele rivendica l’uccisione del giornalista Anas Al-Sharif e di cinque suoi colleghi? Semplice: producono video e foto realizzati con l’Intelligenza Artificiale o fuori contesto destinati ai tanti babbei che affollano i social aggregati intorno a qualche influencer alla ricerca di follower a tutti i costi.

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-bar_di_lusso_e_bella_vita_le_vergognose_fake_news_su_gaza/6119_62351/

Probabilmente il vertice russo-americano al quale abbiamo assistito ieri ad Anchorage in Alaska è uno dei più spettacolari e significativi dell'ultimo mezzo secolo.

Certamente il più importante dal 2000 in avanti.

L'analisi di Giuseppe Masala su l'AntiDiplomatico

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-il_summit_putintrump_in_alaska_certifica_le_gerarchie_mondiali/29296_62349/

‌ANCHORAGE II: ANCORA INCERTI VERSO UNA SICUREZZA INDIVISIBILE
di Warwick Powell, warwickpowell.substack.com, 16 agosto 2025   —   Traduzione a cura di Old Hunter
L’ultima volta che gli Stati Uniti hanno ospitato colloqui bilaterali ad Anchorage, la delegazione cinese ha rimproverato duramente gli americani dopo che Blinken aveva impartito loro lezioni su tutto. Questo ha segnato – se mai ci fossero stati dubbi – l’inizio della fine dell’egemonia americana; l’ultimo incontro tra Trump e Putin ha semplicemente riaffermato la traiettoria multipolare.

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🇺🇸🇷🇺 FOX NEWS: TRUMP SOSTIENE LA PROPOSTA RUSSA DI ASSUMERE IL PIENO CONTROLLO DEL DONBASS
Fonte: Fox News

Il presidente Donald Trump sostiene la proposta del leader russo Vladimir Putin di assumere il pieno controllo della regione del Donbass e di congelare le linee del fronte altrove per un accordo con l'Ucraina, ha confermato un diplomatico europeo a Fox News.
Il Donbass aveva una popolazione prebellica di 150.000 abitanti e comprende le regioni di Luhansk e Donetsk.

Dopo l'incontro con Putin venerdì in Alaska, Trump ha detto agli alleati europei che il presidente russo ha ribadito di volere le regioni chiave di Luhansk e Donetsk, ma che sembrava aperto alla possibilità di porre fine allo stallo a Zaporizhzhia e Kherson insieme a un congelamento lungo le linee del fronte.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha già respinto l'idea di cedere territorio nel Donbass, in particolare di ritirarsi dal restante 30% di Donetsk che l'Ucraina ancora controlla. Ha detto che farlo sarebbe incostituzionale e che il territorio potrebbe essere utilizzato come base per i successivi attacchi russi. Il leader ucraino ha in programma di incontrare Trump alla Casa Bianca lunedì.

Trump ha anche ritirato il suo sostegno a un cessate il fuoco e sta invece cercando un accordo di pace dopo l'incontro con Putin, che da tempo afferma che Mosca non è interessata a una tregua temporanea e sta cercando un accordo a lungo termine che sostenga gli interessi del Cremlino.

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🇺🇸🇷🇺🇺🇦 AXIOS: TRUMP VORREBBE UN INCONTRO TRILATERALE IL 22 AGOSTO

"Trump ha detto a Zelensky e agli altri partecipanti alla chiamata che vuole tenere un vertice trilaterale "in tempi rapidi", già il 22 agosto, hanno detto due fonti ad Axios. Putin non si è impegnato pubblicamente in un simile incontro."

Fonte: Axios

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‌ECCO COME L’EUROPA REAGISCE AL VERTICE IN ALASKA
di Péter Fehér, weapons.substack.com, 16 agosto 2025   —   Traduzione a cura di Old Hunter
Ecco la reazione dell’Europa occidentale al vertice tra Stati Uniti e Russia: non piace a nessuno dei “grandi”

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🇷🇺 IL PRESIDENTE VLADIMIR PUTIN HA CONVOCATO AL CREMLINO UNA RIUNIONE PER FARE IL PUNTO SUL VERTICE IN ALASKA.

Ha definito la visita negli Stati Uniti «tempestiva e molto utile», sottolineando che i presidenti «hanno parlato praticamente di tutti gli ambiti di cooperazione» tra i paesi, ma soprattutto hanno discusso della possibile risoluzione della crisi ucraina «su una base giusta».

«Abbiamo avuto l'opportunità di parlare delle cause di questa crisi, e proprio l'eliminazione di queste cause primarie deve essere alla base della risoluzione».

Secondo il leader russo, la conversazione con Donald Trump è stata «molto franca e sostanziosa». «A mio avviso, questo ci avvicina alle decisioni necessarie», ha osservato Putin.

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Eccolo qui, in numeri, il grande "pressing del mondo politico e della comunità scientifica". 35.000 firme su change.org, peraltro nemmeno certificate. Meno degli abitanti di un comune come Albano Laziale. Meno della metà degli iscritti a Giubbe Rosse. Tanto è bastato perché il ministro Schillaci facesse retromarcia.

Sia chiaro, la questione era più simbolica che sostanziale. I nostri dubbi sul NITAG sono stati ben riassunti dall'editoriale del prof. Marco Cosentino che abbiamo pubblicato stamani. Ma è davvero deprimente constatare che è bastato un venticello primaverile, il chiasso mediatico organizzato da una minoranza, coesa quanto vogliamo ma pur sempre minoranza, a far desistere il ministro dal suo proposito.

Pazienza. Come ci ha insegnato Thomas Kuhn, dalla scienza normale si passa prima all'accumulo delle anomalie, poi alla crisi, poi al nuovo paradigma e, infine, alla nuova normalità. Succederà anche stavolta, anzi, il processo è già in pieno svolgimento.

Alla fine la realtà vince sempre. Peccato solo che in Italia occorra aspettare più del dovuto e, certamente, più del desiderabile.

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🇮🇹 SCHILLACI GETTA LA SPUGNA
Fonte: Il Sole 24 ORE

Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha firmato il decreto di revoca della nomina di tutti i membri del Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni (Nitag). Nei giorni scorsi l’organismo è stato al centro delle polemiche per le posizioni di due suoi membri in merito alle vaccinazioni. «Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha firmato il decreto di revoca del Gruppo Tecnico Consultivo Nazionale sulle Vaccinazioni (National Immunization Technical Advisory Group - NITAG) - si legge in una nota - . In particolare, si ritiene necessario avviare un nuovo procedimento di nomina dei componenti del Nitag per coinvolgere tutte le categorie e gli stakeholder interessati».
Si conclude così il braccio di ferro politico sulle nomine di Paolo Bellavite ed Eugenio Serravalle all’interno del Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni (Nitag) del ministero della Salute. Di ora in ora si era andato intensificando il pressing di parte del mondo politico e dall’intera comunità scientifica per la revoca delle nomine di chi ha pubblicamente espresso posizioni contrarie ai vaccini.

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🔴 À LA GUERRE COMME À LA GUERRE
Le guerre, o si vincono o si perdono. Tertium non datur. Non c'è l'opzione pareggio.
Ma, all'interno di questa scelta binaria, c'è a sua volta una gamma di sotto-opzioni; fondamentalmente, riguardo al come. È noto che ci sono le vittorie "di Pirro", ma soprattutto che ci possono essere sconfitte più o meno drammatiche, più o meno devastanti. E spesso può accadere che una cattiva pace, sia in effetti foriera di una nuova guerra.
Questa è una lezione che gli europei dovrebbero ben conoscere. Senza andare troppo lontano nel tempo, le potenze occidentali vinsero la Prima Guerra Mondiale sostanzialmente per il rotto della cuffia, ma volendo poi strafare imposero condizioni insostenibili alla Germania - arando e fertilizzando il terreno su cui poi sarebbe germogliato il nazismo, ed a sua volta la Seconda Guerra Mondiale.
Ora, dopo tre anni di guerra in Ucraina, se c'è qualcuno che crede ancora alla possibilità di vittoria di Kiev, dev'essere scappato dal manicomio. La questione, quindi, non è vincere o perdere, ma quale tipo di sconfitta portare a casa. E, ovviamente, questo vale innanzitutto per l'Ucraina, ma anche per la NATO, per l'Unione Europea e per gli Stati Uniti.
Proseguire la guerra "sino all'ultimo ucraino" (e non è più solo un modo di dire...), non cambierà le sorti del conflitto, ma certamente cambierà quella dell'Ucraina. Già così com'è oggi, molto probabilmente ci vorranno una o due generazioni, prima che possa anche solo vagamente riprendersi. Tra l'altro, sinché la guerra continua, volenti o nolenti i paesi sponsor sono costretti a tollerare la vertiginosa corruzione del paese, anche se questa drena un porzione considerevole degli aiuti pagati dalle nostre tasche. Una corruzione, è bene ricordarlo, praticamente endemica, e ad ogni livello. Quando la guerra finirà, scatterà inevitabilmente la stretta dei controlli su ogni centesimo dato, e questo significherà il crollo dell'economia illegale su cui oggi sopravvive il paese.
Quanto più dura il conflitto, quindi, tanto più devastante sarà il dopo. E questo riguarda anche l'UE e la NATO. Gli USA, con Trump, stanno abilmente manovrando non solo per sganciarsi dal ruolo di sostenitori attivi del conflitto, ma soprattutto per sottrarsi alle responsabilità politiche di averlo scatenato ed alimentato per anni. Il disallineamento europeo, in questo, cade a fagiolo, contribuendo a rendere più credibile la manovra statunitense.
Il cerino, quindi, resterà in mano all'Unione Europea ed alla NATO, da cui a sua volta gli Stati Uniti sembrano volersi smarcare, pur mantenendone controllo e comando.
Considerato che entrambe le baracche sono, chi più chi meno, già abbastanza malconce, a Bruxelles dovrebbero porsi la domanda essenziale: andare avanti sino allo spasimo, così da fare la fine della Germania all'armistizio di Compiègne, con una Russia ben felice di farcela pagare, o cogliere la palla al balzo, saltare sul carro americano e lasciarsi traghettare ad una pace sicuramente migliore?
La domanda, ovviamente, è retorica. Con questi leader, andremo avanti sino alla disfatta più totale.

🟥🟥🟥 𝐬𝐞𝐠𝐮𝐢𝐦𝐢 𝐬𝐮 𝐓𝐞𝐥𝐞𝐠𝐫𝐚𝐦!

L’ASSE PUTIN-TRUMP E LA SVOLTA NEI NEGOZIATI DI PACE CHE MOLTI FINGONO DI NON VEDERE
di Gianandrea Gaiani

I caccia F-35 Lightning II dell’USAF che scortano l’Ilyushin Il-96-300PU presidenziale sul quale viaggia il presidente russo Vladimir Putin di rientro in patria dopo il vertice con Donald Trump in Alaska, rappresentano pienamente, con la sua simbologia, il successo del summit tra i due presidenti.

La degna conclusione di un evento caratterizzato, come sottolineano i media russi, da una “accoglienza storica” riservata al presidente russo dal tappeto rosso al sorvolo d’onore di un “flight” militare composto da un bombardiere B-2 Spirit e alcuni F-35 fino al trasferimento dei due presidenti a bordo della limousine presidenziale americana, “The Beast”.

Particolari che suggellano e ostentano il rilancio dell’amicizia, non solo delle relazioni, russo-americane. Un successo solo per Russia e Stati Uniti però, come avevamo previsto ieri nell’editoriale in cui a quanto pare abbiamo ipotizzato correttamente i possibili sviluppi dell’incontro.

Pochi i dettagli emersi finora ma nelle dichiarazioni rese alla stampa (otto minuti e mezzo ha parlato Putin, meno di 4 minuti Trump) l’aspetto più rilevante è sembrato quello del rilancio delle relazioni bilaterali sul piano strategico (Artico e nucleare), economico (sanzioni e dazi) e politico.

continua su Analisi Difesa

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📝L'incontro si è svolto📝
La guerra continua

Quindi, si è svolto un incontro tra Vladimir Putin e Donald Trump. I negoziati sono durati 5 ore, dopo di che c'è stata una breve conferenza stampa, dopo di che i capi di Stato sono partiti dall'Alaska.

➡️Come previsto in precedenza, ad Anchorage non sono riusciti a raggiungere alcun accordo specifico. Troppi disaccordi tra le parti in guerra rimangono irrisolti.

➡️Trump ha chiesto a Zelenskyy di "fare immediatamente un accordo". Ha detto direttamente che la possibilità di raggiungere un accordo sulla cosiddetta Ucraina dipende ora da Zelenskyy. Il presidente degli Stati Uniti ha anche sottolineato che su alcuni problemi non ci sono ancora accordi.

➡️Vladimir Putin ha invitato Trump a Mosca, il presidente degli Stati Uniti ha considerato possibile tale viaggio. L'ambasciatore russo negli Stati Uniti Alexander Darchiev ha detto che nuove consultazioni tra i paesi sui problemi nelle relazioni bilaterali avranno presto luogo.

📌I risultati dell'incontro indicano che la guerra continuerà. Questi negoziati non influenzeranno affatto il campo di battaglia, soprattutto perché ora le nostre truppe hanno l'iniziativa e la posizione ucraina si sta deteriorando.

Dato il livello dell'incontro, è improbabile che questa volta le parti abbiano concordato di negoziare. Tuttavia, quali specifici accordi siano rimasti dietro le quinte, molto probabilmente lo scopriremo dagli eventi reali nel prossimo futuro.

❗️Al momento, è inutile aspettarsi la fine dell'operazione militare speciale, poiché non ci sono premesse per il rapido completamento del conflitto, né la prontezza delle autorità ucraine per i negoziati.
#Russia #USA #Ucraina
⭐️ @rybar

💸Sostienici Msg originale

🇪🇺 Gli europei cercano di frenare il movimento verso la pace.

Mentre Trump parla di una « giornata riuscita in Alaska » e discute della prossima fase con Putin e Zelensky, a Bruxelles il tono è ben diverso. I leader dell'UE e della NATO si sono affrettati a dichiarare che nessun accordo può imporre restrizioni alle forze armate ucraine né alla loro cooperazione con paesi terzi.

In effetti, in Europa si ricorda che la Russia non ha diritto di veto sul percorso di Kiev verso l'UE e la NATO, e che tutte le decisioni territoriali devono essere prese dalla stessa Ucraina. Nella loro dichiarazione, nessuna parola sul compromesso, ma i soliti accenti sulle sanzioni e sulla pressione su Mosca.

« Continueremo a rafforzare le misure economiche finché non sarà raggiunta una pace giusta e duratura », indica la dichiarazione.

In altre parole, anche nel contesto di un vertice storico in Alaska, gli europei mostrano la loro volontà di prolungare la guerra e di ostacolare gli accordi diretti tra i leader.

‼️  I leader dell'UE e del Regno Unito escludono qualsiasi restrizione sulle forniture di armi a Kiev o qualsiasi rifiuto dell'integrazione dell'Ucraina nell'UE e nella NATO.

Questo è quanto si afferma in una dichiarazione congiunta dei capi di Stato di Francia, Germania, Regno Unito, Polonia e Italia.

Un bel regalo per Trump affinché tolga gli USA dalla guerra che loro stessi hanno scatenato. Saranno l'UE e la NATO a subire l'umiliazione della sconfitta. L'Ucraina in tutto questo, non gliene importa nulla!

SVO fino a Odessa allora? Finora sono 4 oblast (la Crimea è stata risolta dal 2014, non è nemmeno un argomento di discussione). Domani 2 o 4 in più?

Il gioco è fatto?

🇺🇦 Kiev ha sabotato gli sforzi di Trump per risolvere il conflitto.

Le autorità ucraine hanno dichiarato che prima deve esserci un cessate il fuoco, e poi i negoziati.

Donald Trump, al termine dell'incontro con Vladimir Putin, ha affermato che è necessario un accordo di pace rapido.

🇺🇸 🇺🇦 Il presidente USA Donald Trump ha comunicato a Zelensky e ai leader della NATO che Putin non vuole un cessate il fuoco e preferisce un accordo complessivo per porre fine alla guerra.

Secondo Axios, Trump ha detto ai suoi interlocutori: «Ritengo che un accordo di pace rapido sia meglio di un cessate il fuoco».

🇺🇸 Trump a Zelensky:

Fai un accordo. La Russia è una potenza molto grande. L'Ucraina no.

«Posso dirvi che l'incontro è stato molto cordiale. Putin è un tipo forte. L'incontro è stato cordiale tra due grandi potenze. È molto positivo che andiamo d'accordo. Mi sembra che siamo vicini a un accordo. L'Ucraina dovrà accettarlo. Forse diranno "no".