L'unico canale ufficiale,https://t.me/studenticontrogreenpassnazionale per discutere.
Информация о канале обновлена 02.10.2025.
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‼️ TUTTI A ROMA ‼️
Manifestazione nazionale
Sabato 18 ottobre 2025 – ore 15:00-19:00
📍 Piazza Santi Apostoli
Il sindacato Di.Co.Si. ContiamoCi! chiama a raccolta tutti per chiedere VERITÀ e GIUSTIZIA.
👉 Prenota subito il tuo posto in pullman o treno:
https://forms.gle/PEsWAcU31BhohmUG7
🔎 Perché scendiamo in piazza
- Per trasparenza e verità su sospensioni e discriminazioni
- Per chi è stato danneggiato dal vaccino
- Per i bambini penalizzati dalla legge Lorenzin
- Per difendere lavoro, salute, libertà e diritti fondamentali
🤝 Invitiamo cittadini, associazioni e realtà sociali a unirsi: nessuno deve sentirsi solo.
#TuttiARoma #ilmomentoèora #18Ottobre #ManifestazioneNazionale #ContiamoCi #DiCoSiContiamoCi
Il nostro corteo è stato il più grande in occasione dell'anniversario dell'entrata in vigore del Trattato di Pace di questi ultimi anni.
La stima è di oltre 500 persone (ben superiore ai numeri, inevitabilmente ridotti e ribassati, riportati da alcuni giornali) che hanno sfilato unite per rivendicare la piena applicazione del Trattato e opporsi con forza ai piani di militarizzazione del porto.
È vero, questo corteo del 15 settembre è stato diverso dagli anni passati.
Non solo per la presenza, accanto alle alabarde, di una moltitudine di bandiere e simboli, ma anche per gli slogan e il linguaggio utilizzati, lontani dalla retorica tipicamente associata agli ambienti "indipendentisti".
La ragione di questa evoluzione è chiara e urgente di fronte all'incalzare dei conflitti globali: non è più concepibile occuparsi solo del "proprio orticello".
La minaccia è concreta e il porto di Trieste rischia di essere irreversibilmente integrato nella macchina militare della NATO, dell'Unione Europea e di Israele.
Piani come il corridoio IMEC, che punta a connetterci direttamente al porto militare di Haifa, e l'iniziativa NATO dei Tre Mari, che mira a inserirci in un blocco anti-russo, sono una vera e propria minaccia.
A questa chiamata hanno risposto oltre 20 realtà diverse, molte delle quali estranee al tradizionale universo del TLT. Un mosaico di movimenti, associazioni e partiti, uniti da differenti percorsi ma da un unico, vitale obiettivo.
L'obiettivo primario non era preservare una fantomatica "purezza politica", ma costruire un fronte il più ampio possibile. Perché le idee, per restare vitali, devono sapersi evolvere, non imbalsamarsi in sterili dogmi. Oggi, parlare correttamente del Trattato di Pace significa saperlo calare nella battaglia contemporanea contro la guerra, il riarmo e ovviamente la militarizzazione del porto.
Proprio per la gravità della posta in gioco abbiamo scelto di superare ogni steccato ideologico e una certa "ortodossia" dottrinale (frutto di un certo immaginario di ciò che dovrebbe rappresentare un movimento "indipendentista").
Nutriamo il massimo rispetto per chi prima di noi ha portato avanti la questione del TLT, nonostante le mille difficoltà, perché senza di loro non saremmo qua a parlarne.
Di fronte all'orrore della guerra che potrebbe prospettarsi, ogni divergenza diventa secondaria. Continueremo perciò a lavorare, con determinazione e con tutte le forze disponibili, per unire chiunque condivida l'imperativo di scongiurare questa minaccia.
La guerra si avvicina e noi la nostra parte della barricata l'abbiamo scelta.
Continueremo la nostra attività per una lotta di popolo, per una Trieste libera, neutrale e smilitarizzata!
I venti di guerra soffiano sul nostro territorio.
Il corridoio IMEC mira a collegare Trieste direttamente al porto militare israeliano di Haifa, mentre il piano NATO della Three Seas Initiative punta a integrarci in un blocco geopolitico centro-europeo in funzione anti-russa.
L'obiettivo è chiaro: trasformare il porto di Trieste in una base militare di NATO, UE e Israele, violando sistematicamente il Trattato di Pace del 1947 che garantisce alla nostra città lo status di territorio libero, neutrale e smilitarizzato.
Mentre Trieste vive una crisi economica, ci impongono la militarizzazione e il ruolo di avamposto bellico.
Noi rifiutiamo questo futuro!
Scendiamo in piazza il 15 settembre per:
• RIVENDICARE l'applicazione del Trattato di Pace
• FERMARE i piani di militarizzazione
• DIFENDERE il diritto a un Territorio Libero e neutrale
15 SETTEMBRE - ORE 17 - PIAZZA SANT'ANTONIO, TRIESTE
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