Un'altra visione del mondo www.pandoratv.it
Информация о канале обновлена 20.11.2025.
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Parla il grande Marco Amadori, fondatore della Bitcoin Valley italiana di Rovereto e uno tra i primi bitcoiner italiani.
Senza ombra di dubbio uno dei massimi esperti al mondo di BTC!
🇵🇱 POLONIA. SABOTAGGIO ALLA LINEA FERROVIARIA VARSAVIA-LUBLINO
Un sabotaggio alla linea ferroviaria che collega Varsavia a Lublino è avvenuto ieri 16 novembre 2025, quando un'esplosione ha danneggiato i binari vicino al villaggio di Mika, a circa 50 km da Varsavia. Si tratta di un atto descritto dal primo ministro polacco Donald Tusk come un "atto di sabotaggio senza precedenti" mirato direttamente alla sicurezza dello Stato polacco e dei suoi cittadini.
La linea è cruciale per il trasporto di aiuti e armi verso l'Ucraina, dato che collega la capitale polacca al confine ucraino. Un treno passeggeri in transito ha dovuto effettuare una fermata di emergenza, ma fortunatamente non ci sono state vittime o feriti
Le autorità hanno confermato la presenza di residui di un dispositivo esplosivo e hanno scoperto danni aggiuntivi in altri punti della linea, incluso vicino a Lublino.
L'esercito polacco sta ispezionando circa 120 km di binari verso il confine ucraino, in collaborazione con polizia e forze di difesa territoriale.
Tusk ha promesso che i responsabili saranno catturati, indipendentemente dai loro mandanti, e ha sottolineato che l'attacco poteva causare una tragedia se avesse colpito un treno in movimenti. L'indagine è in corso, con il coinvolgimento di polizia, procura e esperti.
"Abbiamo a che fare con i servizi [di intelligence] di uno Stato straniero, non con una banda di ladri di rottami metallici", ha detto poco fa il ministro dei servizi di sicurezza Tomasz Siemoniak in merito alle indagini.
Qualcosa di grosso sta succedendo negli States e non è solo l’elezione di Mamdami a sindaco di New York, pure impensabile solo qualche mese fa avendo contro tanta comunità ebraica americana e tanti miliardari. Qualcosa che può essere identificata come una vera propria rivolta contro l’Israel First, secondo una precipua definizione di The American Conservative.
Se la rivolta nel partito democratico si disvela nell’ascesa di figure socialiste come Mamdami – un socialismo americano, nulla a che vedere con la sinistra europea – che ieri ha visto la vittoria a Seattle di un altro sindaco che si dice “socialista”, molto più interessante appare quanto accade nel partito repubblicano.
In questo ambito è ormai guerra aperta tra movimento Maga e l’establishment neocon, conflitto che verte sulla sudditanza Usa a Israele e sulla morsa dello Stato profondo su Trump. Uno scontro nel quale sta uscendo fuori di tutto. E qui le cose si fanno davvero interessanti.
A guidare la rivolta, a parte alcuni esponenti politici del mondo Maga, alcuni influencer più seguiti del New York Times e del Washington Post messi assieme, un fenomeno tutto americano che è un po’ il prosieguo delle figure immortalate nei film anni ’70 e ’80 che vedevano il solitario speaker radiofonico denunciare le malefatte del sistema.
Se in precedenza il marchio di complottismo – termine diventato d’uso comune dopo l’omicidio di JFK, brandito per marginalizzare quanti si interpellavano sul crimine – bastava a marginalizzare le voci critiche, ora non basta più. Anche perché si tratta di un mondo variegato, con ognuno di essi che vive di vita propria e che però, nelle differenze di interessi e di approccio, si spalleggiano, essendo consapevoli che da singoli non durerebbero molto.
Un mondo magmatico che va da Tucker Carlson ad Alex Jones, da Candace Owens a Magyn Kelly fino a Max Blumenthal, per citare i più noti, e che inizia a far paura al governo israeliano, che ha lanciato una campagna di influenza negli States a suon di milioni di dollari, temendo tra le altre cose di perdere la presa sugli…
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"Abbiamo avuto un’occasione d’oro per spazzare via completamente Gaza: avremmo dovuto uccidere 100.000 o 150.000 persone al giorno."
Lo ha dichiarato Shimon Tubul, vicesindaco di Beersheba, nel sud di Israele, durante un’intervista al canale israeliano Channel 14 domenica 16 novembre.
A maggio 2024 Shimon Tubul aveva pubblicato sui social alcune immagini di palestinesi incatenati e bendati, accompagnate da didascalie che li deridevano. I post risalgono al periodo in cui Tubul aveva prestato servizio come riservista dell'esercito in Cisgiordania occupata.
In una delle foto, in cui il vicesindaco appare sorridente accanto a una persona detenuta, aveva scritto: “Quando il cliente chiede un selfie. Un popolo di codardi. Am Yisrael chai (Il popolo di Israele vive)”.
In un'altra foto di Tubul con un ostaggio palestinese, il vicesindaco faceva una citazione dal libro biblico dei Salmi: "Cessano i peccatori da quest'anno e non esistano più i malvagi. Benedetto il Signore. Alleluia".
#gazagenocide #israel
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LA NATURA MILITARE DELLE PIATTAFORME SOCIAL
Se si avesse piena consapevolezza delle origini e degli scopi per i quali le piattaforme social sono state ideate, notizie come queste non stupirebbero affatto:
- YouTube ha cancellato gli account di tre organizzazioni palestinesi per i diritti umani (Al-Haq, Al Mezan Center for Human Rights e Palestinian Centre for Human Rights), eliminando oltre 700 video che documentavano presunte violazioni israeliane a Gaza e in Cisgiordania.
Le cancellazioni sono avvenute all'inizio di ottobre 2025 senza preavviso, in risposta a sanzioni USA imposte dall'amministrazione Trump per il loro lavoro con la Corte Penale Internazionale (CPI).
I video includevano testimonianze su torture, distruzione di case, uccisioni di civili e indagini su casi come l'omicidio della giornalista Shireen Abu Akleh.
- Google ha raggiunto un accordo per l’acquisto della società di sicurezza informatica Wiz per 32 miliardi di dollari, in quella che sarebbe la più grande acquisizione di sempre da parte del gigante della tecnologia.
Wiz è stata fondata da quattro esperti che si sono incontrati nell’esercito israeliano e hanno prestato servizio insieme nell’IDF per quasi un decennio. Si sono formati nella famosa unità d’élite dell’intelligence militare israeliana 8200, che ha creato una comprovata esperienza nello sfornare imprenditori tecnologici seriali e fondatori di startup.
Queste notizie denunciano una volta di più che queste piattaforme sono uno strumento militare per la profilazione e il condizionamento di massa.
La creazione di Google ha avuto un ruolo cruciale nel piano dell'intelligence statunitense, di ottenere il predominio globale attraverso il controllo delle informazioni.
Come abbiamo ripetuto più volte tutto nasce a partire dal progetto Insurge Intelligence, attraverso il quale il Pentagono ha poi fondato l'Highlands Forum, durante l'amministrazione Clinton nel 1994.
L’Highlands Forum è il think tank che ha fatto da incubatrice alle idee che poi hanno portato alla nascita delle piattaforme social.
Un progetto militare dunque, altro che i due genietti nel garage di casa.
Gli attacchi terroristici dell'11 settembre furono sfruttati dalle agenzie di spionaggio statunitensi per giustificare non solo le invasioni militari nel mondo musulmano, ma anche la sorveglianza di massa della popolazione civile.
E’ esattamente in quel periodo che prende corpo il progetto Total Information Awareness.
Così scriveva, pensate, Gianni Riotta, sul Corriere della Sera del lontano 2003: "il discusso contrammiraglio John Poindexter ha organizzato l'Information Awareness Office, IAO un ramo della leggendaria DARPA del Pentagono.
Vuol far convergere tutte le banche date del pianeta in una sola, gigantesca, biblioteca elettronica. Si chiamerà TIA [Total Infomation Awareness].
E questo invece è il compianto Giulietto Chiesa, nel 2019: "sapevamo che Facebook nacque ufficialmente il 4 febbraio del 2004. Ma non sapevamo che, in quello stesso giorno fatale, il Pentagono cancellò un progetto identico, che si chiamava LifeLog ed era stato costruito dal Dipartimento della Difesa, attraverso il DARPA. La notizia venne data, proprio quello stesso giorno, da Wired, che descrisse il progetto con queste parole: ‘Uno sforzo ambizioso di costruire un database in grado di tracciare l’intera esistenza di una persona’.
Il progetto del DARPA, nella descrizione di Wired, doveva essere ‘in grado di raccogliere in un unico luogo tutto ciò che un qualunque individuo dice o fa. Da questo oceano apparentemente infinito di informazioni, gli specialisti avrebbero potuto selezionare distinti percorsi in grado di rappresentare le relazioni, i ricordi, le esperienze e gli eventi’.
Adesso sappiamo che la CIA e la NSA non rinunciarono al progetto: venne fatta una raccolta di capitali attraverso un’impresa finanziaria collegata alla CIA e lo affidarono al settore privato cambiandogli nome in Facebook.
Una produzione Byoblu
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